Il Libretto Famiglia, che cos’è e a cosa serve

Con “Libretto Famiglia” si intende uno strumento utile per retribuire le prestazioni di lavoro domestico di natura occasionale. Il Libretto si ottiene dal soggetto denominato “utilizzatore” presso l’INPS per i pagamenti a favore del soggetto “prestatore”.

Chi sono i prestatori

Questi ultimi prestano lavoro occasionale come badanti, colf, baby-sitter, lezioni private e ripetizioni scolastiche ecc e possono essere disoccupati, lavoratori, pensionati, studenti. In questa categoria rientrano anche coloro che percepiscono prestazioni integrative del salario e altri sostegni al reddito come il Reddito di cittadinanza o indennità di disoccupazione NASpI.

Chi sono gli utlizzatori

L’utilizzatore invece deve essere esclusivamente una persona fisica che non esercita attività d’impresa o professionale come i lavoratori autonomi, gli imprenditori, le associazioni, gli enti sia privati che pubblici. Loro sono tenuti a stipulare un contratto di prestazione occasionale con il soggetto che non sarà più un prestatore ma un vero e proprio dipendente.

Entrambe le parti devono fare la registrazione sulla piattaforma INPS comunicando i propri dati anagrafici. In aggiunta, il lavoratore dovrà fornire anche i dati bancari del conto sul quale riceverà l’accredito del compenso.

Retribuzione e limiti

La retribuzione minima oraria per il prestatore è stata fissata a 8 €, al netto dei contributi, assicurazione INAIL e spese di gestione. Questi costi graveranno sul datore di lavoro che dovrà fare un versamento di 10 €, o suoi multipli utilizzando il modello F24 Elide presso l’ufficio postale oppure la banca. In alternativa pagando online con carta o bonifico sulla piattaforma INPS accedendo mediante Pin INPS, SPID oppure CIE.

Un utilizzatore ha un limite massimo annuo, in termini di pagamento erogati, di utilizzo di questo strumento di 2500€ per un solo lavoratore oppure 5000€ per più lavoratori. Analogamente anche per il prestatore.