Colf, badanti e babysitter: almeno 600mila senza vaccino

Con l’entrata in vigore da metà ottobre del Green Pass obbligatorio per i lavoratori, emerge sempre più chiaramente un problema relativo alla quantità di colf, badanti e babysitter che non si sono sottoposti alla somministrazione del vaccino contro il Covid-19.

Come è la situazione attuale?

Nei mesi scorsi, le varie associazioni dei datori di lavoro domestico sparse sul territorio nazionale, hanno chiesto al Governo centrale di mettere in pratica un piano, dapprima per facilitare l’accesso di queste categorie al piano vaccinale e, successivamente, per introdurre l’obbligo del Green Pass, così come tutto il personale sanitario delle Rsa.

Un elemento da non sottovalutare è rappresentato dalla forte connotazione di lavoratori stranieri, con una percentuale che rasenta il 70%, provenienti da Paesi nei quali la copertura totale dei vaccini è di gran lunga inferiore rispetto a quella dell’Italia.

Molte colf e badanti conviventi si sono vaccinate nella primavera scorsa, ma le associazioni di settore hanno ricevuto tantissime segnalazioni dalle famiglie, che portano la stima dei non vaccinati verso la soglia del 30%: questo si traduce in circa 600mila non vaccinati, considerando che i lavoratori del settore sono stimati in circa due milioni di persone, tra regolari e irregolari.

Quali sono i problemi?

Altro elemento da prendere in considerazione è che quasi il 40% di questi lavoratori è originario dell’Europa dell’Est: questo significa che molti di loro si sono vaccinati con il vaccino russo Sputnik, che non è stato riconosciuto dall’Ema e che, quindi, non permette l’acquisizione del Green Pass.

Aver istituito il Green Pass, potrebbe dare anche la possibilità di favorire l’emersione del lavoro a nero, come già successo l’anno scorso con l’introduzione delle autocertificazioni per gli spostamenti durante il lockdown e le zone rosse, che hanno permesso alle Autorità di scoprire molti rapporti di lavoro irregolari.

L’ultimo dubbio, ma probabilmente il più invalicabile, è rappresentato dalla verifica del green Pass da parte delle persone assistite: l’utilizzo dell’App potrebbe rappresentare un problema non di poco conto per chi è anziano e/o non autosufficiente