Decreto Flussi 2022: proroga delle domande al 30 settembre

L’ingresso in Italia per ragioni lavorative subordinate, anche stagionali, o per lavoro autonomo, deve essere regolato per legge nell’ambito delle quote di ingresso stabilite annualmente nei cosiddetti Decreti Flussi, che vengono sistematicamente emanati dal Presidente del Consiglio dei ministri in relazione ai criteri stabiliti nel documento programmatico triennale sulle politiche di immigrazione. 

Il Ministero del Lavoro ripartisce la quota di ingressi stabilita nel suddetto decreto agli uffici territoriali del lavoro, in base alla richiesta di manodopera segnalata dagli uffici stessi dopo consultazioni con gli enti locali, parti sociali e sindacati.

Procedure per l’accesso al mercato del lavoro

I cittadini che non facciano parte dell’Unione Europea hanno la possibilità di accedere al mercato del lavoro italiano in tre casi:

  • Direttamente in Italia, se già presenti sul territorio e in possesso di regolare Permesso di soggiorno che permetta di svolgere attività lavorativa: in questo caso al datore di lavoro basterà compilare un modello di comunicazione di assunzione del lavoratore Non-Ue in formato elettronico, mediante il sistema informatico delle Comunicazioni Obbligatorie;
  • Dall’estero, tramite le quote del Decreto Flussi: l’assunzione di un lavoratore Non-Ue può avvenire tramite domanda agli Sportelli Unici per l’Immigrazione da parte di un datore italiano o straniero residente in Italia. Le modalità per richiedere il nulla osta sono contenute in circolari emanate da Ministero del Lavoro e Ministero dell’Interno;
  • Dall’estero al di fuori del Decreto Flussi: si tratta di ingressi per ragioni lavorative possibili nel corso di tutto l’anno e riguardano mansioni altamente qualificate come dirigenti, lavoratori specializzati, professori universitari, ricercatori, infermieri.

Perché la proroga delle domande

La scadenza delle domande, originariamente prevista per il 17 marzo, è stata prorogata per due motivi:

  • Risulta ancora disponibilità per l’ingresso di cittadini Non-Ue residenti all’estero che abbiano terminato i programmi di formazione e istruzione nei Paesi di origine;
  • È ancora possibile richiedere la conversione in permesso di soggiorno per lavoro subordinato dai permessi di soggiorno per lavoro stagionale, per studio, per tirocinio oppure la conversione in permesso di soggiorno per lavoro autonomo dai permessi per studio, tirocinio oppure permessi per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini Non-Ue da altri Stati membri dell’Unione Europea.

Per queste motivazioni è ancora possibile accedere alla conversione del permesso di soggiorno e richiedere l’ingresso riservato ai cittadini Non-Ue inseriti in programmi di formazione.

Per presentare la domanda deve essere utilizzato il portale apposito per l’inoltro telematico: è necessario disporre dell’identità digitale SPID, seguire la procedura per la compilazione dei moduli relativi alla richiesta e inviare la domanda.

La cronaca, purtroppo, è colma di notizie quotidiane riguardanti la totale assenza di tutele nei confronti dei lavoratori rientranti nel Decreto Flussi: un primo passo può essere rappresentato da soluzioni di Welfare, per coloro che decidessero di richiedere la residenza nel nostro Paese.