Lavoratori domestici stranieri, chi sono?

I lavoratori domestici sono coloro che si dedicano all’assistenza o alla gestione dell’attività familiare svolgendo una serie di compiti e attività che sono previsti per contratto.

Possono essere distinti in tre aree specifiche:

  • area dell’assistenza;
  • area dei servizi familiari;
  • area direttiva.

In base all’area in cui un lavoratore viene inserito è possibile determinare il livello di inquadramento, informazione fondamentale per stabilire la retribuzione minima, la durata del periodo di prova e la progressione automatica di carriera.

I livelli di inquadramento sono le categorie contrattuali che vengono suddivise in base alle mansioni prevalenti, l’anzianità di servizio, il grado di responsabilità, qualificazione professionale del lavoratore.

I livelli di inquadramento sono quattro:

  • livello A: lavoratori con nessuna esperienza o non superiore a 12 mesi che svolgono compiti generici sotto il diretto controllo del datore di lavoro;
  • livello B: lavoratori con esperienza superiore a 12 mesi che svolgono mansioni con specifiche capacità professionali;
  • livello C: lavoratori con una specifica capacità professionale che gli consenta di svolgere l’attività in modo autonomo e responsabile;
  • livello D: lavoratori con un diploma professionale che gli permetta di svolgere la propria mansione in piena autonomia decisionale.

La durata del permesso di soggiorno per lavoro domestico è quella prevista dal contratto di soggiorno e non può superare la durata di:

un anno, in relazione ad un contratto a tempo determinato;

due anni, in relazione ad un contratto a tempo indeterminato.

Alla scadenza del primo permesso è possibile richiedere il rinnovo se sussistono i requisiti richiesti.

Possono essere convertiti in permesso di soggiorno per lavoro domestico i permessi di soggiorno:

– per lavoro stagionale;

– per motivi familiari;

– per motivi di studio.

Il lavoratore domestico straniero può chiedere il rilascio del nullaosta al ricongiungimento familiare purché la durata del permesso non sia inferiore a un anno.

Nel caso in cui il lavoratore perde il posto di lavoro non costituisce motivo di revoca del permesso di soggiorno a lui ed ai suoi familiari legalmente soggiornanti, può essere iscritto nelle liste di mobilità per il periodo di residua validità del permesso.

I titolari di permesso di soggiorno per lavoro domestico hanno l’obbligo di iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale e parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto ai cittadini italiani riguardo all’obbligo contributivo, all’assistenza erogata in Italia dal S.N.N. e alla sua validità temporale.