Colf e badanti: tutto quello che c’è da sapere

È importante conoscere la differenza tra colf e badanti ai fini dei livelli di inquadramento.

Si definisce badante il lavoratore che, all’interno dell’ambiente domestico, si occupa della cura e dell’assistenza di una persona non autosufficiente e se richieste anche attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa dove vivono gli assistiti.

Si definisce colf, invece, il lavoratore che all’interno dell’ambiente domestico è addetto alla cura della casa e delle pulizie domestiche senza esperienza lavorativa o con un’esperienza professionale inferiore o superiore ai 12 mesi. I lavoratori con diplomi specifici o elevate competenze non vanno inquadrati come colf ma si configurano come collaboratori specializzati.

I cittadini non comunitari devono aspettare il “decreto flussi” che stabilisce quanti lavoratori stranieri possono entrare in Italia per lavoro domestico.

Il lavoratore domestico, arrivato in Italia, dovrà firmare presso Sportello Unico dell’Immigrazione l’Accordo di integrazione: lo straniero quando firma l’Accordo si impegna ad imparare la lingua italiana e a conoscere le leggi e i principi fondamentali della Repubblica Italiana.

Il permesso di soggiorno per lavoro domestico e il suo rinnovo devono essere richiesti 60 giorni prima della scadenza e sono rilasciati entro 20 giorni dalla richiesta solo dopo che al lavoratore vengono fatte le foto e vengono prese le impronte digitali, previsto il pagamento di un contributo.

Le colf e badanti che hanno una posizione lavorativa in nero, grazie al Decreto Rilancio, dal 1° giugno 2020 fino al 15 luglio 2020 possono richiedere la loro regolarizzazione. Il datore di lavoro o il lavoratore stesso dovrà inviare la  domanda telematica sul portale INPS attraverso il servizio dedicato per l’emersione dei rapporti di lavoro e il rilascio di permessi di soggiorno temporaneo previsto dall’art. 103 del D.L. n. 34/2020.

A tal fine, il datore di lavoro dovrà versare un importo forfettario pari a 500 euro per ciascun rapporto di lavoro e un contributo (sempre forfettario) relativo alle somme dovute a titolo retributivo, contributivo e fiscale.