Rilascio dei Permessi in soggiorno in Europa: Italia in testa

Nel 2021 sono stati rilasciati nell’Unione Europea circa tre milioni di primi Permessi di soggiorno: il numero totale ha mostrato un incremento di circa il 30% rispetto a quelli emessi nel 2020, ritornando ai livelli pre-pandemici del 2019.

Le tipologie di Permessi di soggiorno rilasciati

I rilasci dei titoli di soggiorno più richiesti sono stati quelli relativi al lavoro, con una percentuale pari al 45 % del totale, con un aumento delle richieste del 47% rispetto all’anno precedente, e che costituisce in ogni caso il numero più alto di rilasci mai effettuato.

La seconda tipologia di richiesta è quella relativa ai motivi familiari, che incide per il 24% sul totale, seguita dai motivi di studio con il 12%, mentre le altre motivazioni, compresa anche la protezione internazionale e l’asilo, si attestano al 19%.

Rispetto al 2020 c’è stato un incremento anche per quanto riguarda le richieste di primi Permessi di soggiorno per motivi di studio (+42%), per motivi familiari (+14%) e del 15% per tutte le altre motivazioni.

Nel 2021 la Polonia ha emesso un terzo di tutti i primi Permessi di soggiorno nell’Unione Europea, seguita dalla Spagna e dalla Francia.

Il record dell’Italia

L’incremento maggiore nel numero totale dei Permessi di soggiorno rilasciati nel 2021, spetta all’Italia, con un +159% rispetto all’anno precedente, seguita dalla Finlandia, che ha registrato un aumento dei rilasci totali del 132%, e dalla Polonia, con il 62%.

Solo tre Paesi nell’Unione Europea hanno registrato una flessione nei rilasci dei titoli di soggiorno: al primo posto si è piazzata la Germania, con un decremento del 41%,

seguita dalla Lituania (-7%) e dalla Croazia ( -4%).

Le destinazioni in base alle tipologie di richieste

I cittadini Non-Ue che hanno richiesto per la prima volta un Permesso di soggiorno in Unione Europea, provengono dai seguenti Paesi, in ordine decrescente di richieste: Ucraina, Marocco, Bielorussia, India, Russia, Brasile, Turchia, Cina, Siria e Stati Uniti.

Di queste cittadinanze, la maggior parte dei cittadini ucraini ha richiesto un Permesso per motivi lavorativi, seguiti da bielorussi, indiani e russi; per motivi familiari si piazzano al primo posto i cittadini marocchini, seguiti da brasiliani e turchi; per motivi di studio le richieste sono arrivate in maggior misura da cinesi e americani, mentre, per le altre motivazioni, sono predominanti le richieste dei cittadini siriani.

La guerra in Ucraina ha portato migliaia di persone a dover abbandonare il proprio Paese e, di conseguenza, a richiedere ospitalità soprattutto nei Paesi limitrofi, con una particolare attenzione al mondo dei lavoratori: infatti, in Polonia circa l’83% dei profughi ucraini ha richiesto il Permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

Per quanto riguarda lo studio, la Francia è risultata la mèta più gettonata, mentre per i ricongiungimenti familiari, guida la classifica la Spagna, seguita dall’Italia e dalla Francia.

Appare dunque chiaro come, dopo l’Annus horribilis del 2020, sia ripresa la circolazione delle persone tra i vari Paesi che ha portato a una crescita esponenziale dei rilasci dei primi Permessi di soggiorno.