La fotografia del lavoro domestico in Italia

Nella vita quotidiana buona parte delle famiglie si avvale dell’ausilio di determinate figure nell’espletamento delle funzioni domestiche: i collaboratori domestici, infatti, sono tutti coloro che prestano un’attività continuativa a favore della vita familiare del datore di lavoro, quali colf, badanti, autisti, giardinieri, maggiordomi.

Le procedure di assunzione

Il datore di lavoro è obbligato a trasmettere online, tramite il modulo UniLav disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’assunzione del collaboratore domestico al Centro per l’Impiego del Comune di residenza, entro le ore 24 del giorno precedente alla costituzione del rapporto lavorativo.

Qualora il collaboratore sia di nazionalità italiana o proveniente dall’Unione Europea, può essere assunto direttamente dopo aver concordato reciprocamente i fondamenti del rapporto lavorativo (orario, retribuzione, ferie). L’assunzione può avvenire anche qualora non fosse iscritto nelle liste di collocamento ma, in questo caso, deve possedere determinati documenti quali il codice fiscale, un documento di identità valido e la tessera sanitaria rilasciata dall’Asl.

Diversa è la situazione qualora il lavoratore fosse extracomunitario.

Nel caso in cui il lavoratore straniero fosse residente in Italia:

  • Il datore e il collaboratore devono compilare il Modulo Q per stipulare il cosiddetto Contratto di Soggiorno;
  • Inviarlo tramite raccomandata andata/ritorno allo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di residenza, unitamente a un documento di identità;
  • Il collaboratore deve ricevere una copia del Contratto di Soggiorno e della ricevuta di ritorno, timbrata dallo Sportello Unico.

Nel caso in cui il lavoratore straniero non fosse residente in Italia:

Ogni anno, tramite il Decreto Flussi, viene programmato il numero massimo di lavoratori extracomunitari che potranno entrare nel nostro Paese e ai quali sarà concesso il Permesso di soggiorno per motivi lavorativi. Il datore di lavoro deve inoltrare la domanda di nulla osta utilizzando la nuova procedura telematica del Ministero dell’Interno. In seguito, viene convocato dallo Sportello Unico per la consegna del nullaosta – che ha una validità di sei mesi – e per la sottoscrizione del contratto di soggiorno, predisposto dallo stesso Sportello. Lo Sportello Unico per l’immigrazione trasmette il nulla osta, il contratto di soggiorno e il codice fiscale – richiesto all’Agenzia delle Entrate – alla competente Rappresentanza diplomatico-consolare italiana all’estero, che rilascia al lavoratore il visto d’ingresso. Il cittadino extracomunitario deve recarsi, entro otto giorni dall’ingresso in Italia, presso lo Sportello Unico per firmare sia il contratto di lavoro sia la richiesta di permesso di soggiorno, da spedire alla prefettura con raccomandata postale. La Questura, infine, convocherà il cittadino extracomunitario per la consegna del permesso di soggiorno.

Il lavoratore domestico è sempre stata una tra le figure meno tutelate dal punto di vista delle coperture sanitarie o pensionistiche. È per questo che sono stati ideate delle coperture Welfare per cercare di venire incontro alle esigenze dei suddetti lavoratori, cercando un modo per aiutarli a vivere con più serenità il loro lavoro.