Contratto di apprendistato: perché conviene

Statisticamente parlando, l’uso di questo tipo di contatto dai datori di lavoro è in esponenziale aumento. La ragione è semplice: agevolazioni contributive e retributive.

Lo scopo principale di questo tipo di contratto è la formazione e l’inserimento dei giovani di età inferiore a 29 anni nel mondo del lavoro e il reinserimento dei disoccupati, senza limite di età.

Il contratto di apprendistato prevede un periodo di formazione sia all’interno che all’esterno dell’azienda, al termine del quale il contratto si trasforma in uno a tempo indeterminato se nessuna delle parti recede prima della scadenza. Detto anche “a causa mista” in quanto l’apprendista viene compensato per le sue prestazioni oltre che con uno stipendio anche con conoscenze formative.

Tipi di contratto di apprendistato

Esistono tre tipologie di contratto di apprendistato che si differenziano nella durata e nella retribuzione:

  • apprendistato per la qualifica professionale,
  • apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere,
  • apprendistato di alta formazione e ricerca.

Vengono accumunati però dai diritti di cui godono i lavoratori assunti, quelli dettati dal CCNL, come la malattia, la maternità, ammortizzatori sociali, ferie, assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, le malattie (anche professionali), l’invalidità, assegno per il nucleo familiare ecc.

Apprendisti stranieri

L’apprendistato è comunque considerato un contratto di lavoro subordinato e quindi dà la possibilità ai giovani cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia di richiedere o convertire il proprio permesso di soggiorno in uno per “Lavoro subordinato”.

Gli apprendisti sono beneficiari delle tutele previste dall’ordinamento contro il licenziamento illegittimo ovvero senza giusta causa o giustificato motivo.

Il contratto di Apprendistato è “un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani”.

Art. 41 del D.Lgs. 81/2015