Nuove metodologie di investimento: la Green Economy

Dopo anni di battaglie da parte dei movimenti ecologisti sul cambiamento climatico e il riscaldamento globale, sembrerebbe che finalmente i Governi abbiano messo al centro delle proprie agende politiche questi temi di cruciale importanza per il futuro del nostro pianeta.

L’utilizzo sempre più massiccio delle energie rinnovabili e uno sviluppo sostenibile per le risorse sempre più scarse, unitamente alla riduzione costante delle emissioni inquinanti, costituisce il focus centrale e obbligato per porre al centro di ogni azione, sia la salute umana che quella della Terra.

Il mondo degli investimenti rappresenta uno dei settori più esposti alla volatilità dei tempi e, di conseguenza non deve stupire, che in questo determinato periodo storico si stia affermando prepotentemente la cosiddetta Green Economy, la quale consente all’investitore di conciliare sia l’aspetto meramente economico personale che la sostenibilità dell’ambiente circostante.

Cosa si intende esattamente per Green Economy?

Con questo termine si indica una determinata scelta economica con la quale sia la produttività che la crescita sono elementi strettamente connessi ad un utilizzo consapevole delle risorse ambientali. Il fine ultimo è quello di limitare l’inquinamento atmosferico, accrescere le fonti di energia rinnovabile, potenziare il riciclo in modo da ridurre al minimo i rifiuti e proteggere il biosistema terrestre.

In che modo si può investire nella Green Economy?

Esistono due grandi aree in cui è possibile procedere ad un investimento: diretto, in cui tutti i ricavi sono direttamente collegati alle attività green, oppure indiretto, nel quale si investe in attività che non abbiano il loro focus basilare nell’ecologia, ma che ne condividono il modus operandi.

Le principali metodologie di investimento sono le seguenti:

  • Titoli quotati in Borsa;
  • Fondi: sono fondi di investimento diversificati nei quali l’investitore può scegliere liberamente il mercato più conforme alle sue necessità;
  • Piani pensionistici: rappresentano una novità sul mercato e permettono di ottenere vantaggi sui risparmi in vista della pensione agendo di pari passo con la conservazione dell’ambiente;
  • Obbligazioni green: Emesse per la prima volta nel 2007 dalla Banca Mondiale, hanno un portafoglio attualmente pari a circa 750 miliardi di dollari, a dimostrazione di quanto sia ampio l’interesse verso determinati temi;

Quali sono i rischi?

Nell’ambito degli investimenti non esiste una legge precisa per la quale non sussistano rischi: essi possono essere di natura esterna, come ad esempio una recessione economica improvvisa o anche una diminuzione dell’interesse nelle tematiche dell’ambiente, oppure di natura interna, come può essere un deciso decremento dei guadagni degli investitori.

Anche il mondo assicurativo non è di certo restato a guardare e, infatti, Generali ha creato cinque portafogli di investimento interamente dedicati all’emergenza climatica e alla sostenibilità aziendale:

  • Generali Consumo Responsabile
  • Generali Crescita Sostenibile
  • Generali Pari Opportunità
  • Generali Salute e Benessere
  • Generali Tutela del Clima.

Come abbiamo visto, l’alterazione ambientale e i danni che provoca si ripercuotono sul PIL di una nazione, in quanto lo stesso PIL diminuisce per l’impatto ambientale: basti pensare a quanti danni subiscano vari comparti come agricoltura, pesca, turismo e salute pubblica. Ne consegue che la Green Economy non è, di conseguenza, un capriccio meramente ambientalista, ma trova il suo fondamento all’interno dell’economia stessa di un Paese.

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