L’Italia pronta all’apertura delle frontiere

L’Italia si prepara a riaprire le frontiere con il resto dell’Europa. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 15 maggio il decreto legge che consentirà i viaggi da e verso l’estero.

Il decreto legge delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali.

Sarà prevista la possibilità dal 3 giugno di entrare in Italia dai Paesi dell’Unione Europea, dell’Area Schengen compresi Svizzera e Monaco quindi coloro che hanno propri congiunti in Italia potranno tornare ad incontrarli senza dover effettuare la quarantena.
Infatti da tale data per chi varcherà i confini nazionali non sarà più prevista la quarantena obbligatoria con isolamento di 14 giorni. Una misura che mira a far riprendere il flusso turistico in vista dell’estate.

La Commissione Europea in queste ore è impegnata a coordinare le riaperture dei confini di tutti i Paesi dell’U.E., sarà l’Agenzia U.E. per le malattie a mappare il territorio europeo e a bloccare il flusso di viaggiatori tra aree con una alta densità di contagio.

L’Unione Europea si augura che altri Paesi seguono l’esempio dell’Italia aprendo le proprie frontiere il 3 giugno.
Cosa certa che almeno fino al 15 giugno tutte le frontiere europee esterne, ovvero con il resto del mondo, resteranno chiuse. La Commissione Europea in questi giorni dovrà decidere se levare il blocco o prolungarlo.

Il Governo italiano si trova ad affrontare una fase delicata: evitare che si costruiscano corridoi turistici che escludano l’Italia.  Obiettivo comune di molti paesi dell’Unione Europea è quello di una riapertura delle frontiere il 15 giugno al fine di evitare accordi bilaterali tra i singoli Paesi che possano danneggiare le economie delle zone di confine o penalizzare un settore come il turismo che invece ha bisogno di un forte rilancio.

Il cittadino dell’Unione Europea ha diritto di soggiornare nel territorio italiano per un periodo non superiore a tre mesi, senza alcuna condizione e formalità, salvo il possesso di un documento di identità valido per l’espatrio rilasciato dal paese d’origine.

Mentre se ha deciso di soggiornare in Italia per un periodo superiore a tre mesi è tenuto ad iscriversi all’anagrafe presso il Comune dove ha la dimora abituale.

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