Il lavoratore domestico: alcuni casi esempio

I cittadini dell’Unione Europea godono degli stessi diritti riconosciuti ai cittadini italiani. Per un periodo superiore a tre mesi possono soggiornare in Italia a condizione che dimostrino di poter provvedere al proprio sostentamento e a quello dei propri familiari in quanto lavoratori e titolari di una assicurazione sanitaria. Il lavoratore che soggiorna legalmente ed in via continuativa per cinque anni nel territorio nazionale ha diritto al soggiorno permanente e tale diritto è esteso anche ai figli minori.

Dunque se il periodo lavorativo è superiore a 90 giorni, oltre ai documenti richiesti per l’iscrizione anagrafica non sono richiesti documenti aggiuntivi all’atto dell’assunzione.

Nel caso in cui si tratta di un’assunzione di un lavoratore domestico extracomunitario già residente in Italia oltre ai documenti validi di norma, è richiesto solo il permesso di soggiorno valido per motivi di lavoro o che consenta lo svolgimento di attività lavorative, ossia:

Il rapporto di lavoro può essere a tempo determinato o indeterminato.

In Italia è ammessa l’assunzione di minori nei servizi familiari all’età minima di 16 anni compiuti, a condizione che tale assunzione sia compatibile con le esigenze particolari di tutela della salute del minore e non comporti trasgressione dell’obbligo scolastico.

In questo caso la documentazione da consegnare al datore di lavoro dipende dalla tipologia di minore e nello specifico:

  • per i minori ad ore o a mezzo servizio serve la semplice autorizzazione scritta di chi esercita la patria potestà;
  • per i minori in regime di convivenza serve la dichiarazione scritta dei genitori o di chi esercita la potestà familiare, vidimata dal Sindaco del Comune di residenza, con cui si acconsente che il lavoratore minorenne viva presso la famiglia del datore di lavoro;
  • per tutti i minori comunque deve essere richiesto il certificato di idoneità al lavoro, rilasciato dopo la visita medica dell’Ufficiale sanitario, effettuata a cura e a spese del datore di lavoro presso l’ASL di zona.