Il lavoro dipendente stagionale: il Decreto flussi

La domanda di lavoro nel settore turistico e agricolo nella stagione estiva, subisce un’impennata di richieste dovuta alla necessità di coprire i ruoli mancanti, sia per il grande afflusso di persone nelle mete vacanziere e sia per la cronica carenza di braccianti nei campi.

Ogni anno, dunque, il Governo emana il Decreto Flussi, il quale stabilisce la quota di cittadini Non-UE che possono entrare in Italia ed essere assunti con un rapporto di lavoro subordinato a carattere stagionale/temporaneo da parte di un’azienda o di un privato.

A chi si rivolge il lavoro stagionale?

Come scritto in apertura, i settori interessati sono esclusivamente quello turistico e quello agricolo. Il Decreto Flussi riserva delle quote numeriche a cittadini di Stati con i quali il nostro Paese ha stretto accordi bilaterali, come possono essere per esempio: Serbia, Bosnia, Albania, Tunisia, Marocco, Moldavia, Egitto.

Il richiedente, dunque, prima di inviare la domanda deve verificare se siano state riservate quote ai cittadini con nazionalità del Paese del lavoratore che intende assumere.

Il rapporto di lavoro può avere una durata minimo di 20 giorni e massima di 9 mesi.

Svolgimento della procedura

Il datore di lavoro invia la richiesta allo Sportello Unico dell’Immigrazione, il quale procede alla verifica dei requisiti, con una procedura meno stringente rispetto a quella prevista per il lavoro subordinato generale. Una volta confermata la presenza di tutti i requisiti richiesti per legge, e ricevuto parere positivo dalla Direzione Provinciale del Lavoro e dalla Questura, viene consegnato al richiedente il nulla osta, che contestualmente viene inoltrato all’Ambasciata o al Consolato Italiano nel Paese del lavoratore.

Il datore di lavoro deve inviare il formato originale del nulla osta al lavoratore, il quale deve presentarlo alle Autorità diplomatiche, per procedere alla richiesta del Visto di Ingresso. Una volta arrivato in Italia, il lavoratore ha massimo 8 giorni per recarsi presso lo Sportello Unico dell’Immigrazione per firmare il contratto e richiedere il Permesso di Soggiorno.

Informandosi su internet, televisione o giornali, appare chiaro come il lavoratore stagionale sia una delle figure lavorative meno tutelate dal punto di vista sanitario: proprio per questa ragione si è cercato di trovare soluzioni di Welfare per i cittadini stranieri che dovessero decidere di richiedere la residenza in Italia.