Assistenza sanitaria gratuita per i profughi ucraini non lavoratori

Dal 24 febbraio siamo ormai abituati a vedere le tragiche immagini che arrivano dall’Ucraina, con scene di devastazione delle città e la popolazione in fuga che continua ad abbandonare il Paese in guerra.

Ad oggi sono più di quattro milioni coloro scappati dalle proprie case, dei quali circa centomila sono arrivati in Italia, attraverso un viaggio lungo ed estenuante fino ai nostri confini.

Innumerevoli sono state le manifestazioni di solidarietà nei loro confronti, sia dal punto di vista logistico che dal punto di vista prettamente materiale. Uno degli aspetti più importanti è stato, però, la possibilità di avere accesso all’assistenza sanitaria da parte del Servizio Sanitario Nazionale in regime di esenzione del ticket, nel caso in cui non svolgano nessuna attività lavorativa.

Esenzione del ticket sanitario

L’Ordinanza n. 895 del 24 maggio 2022 della Protezione Civile dispone nuovi assetti al fine di garantire e rendere più capillare l’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina, con particolare riferimento all’esenzione del ticket sanitario per coloro che non lavorano. L’esenzione sarà rilasciata a colui che la richiede al momento dell’attribuzione del medico di base o del pediatra e ha durata fino al 31 dicembre 2022.

La richiesta del Permesso di soggiorno per la protezione temporanea tutela l’assistenza sanitaria alla stregua dei cittadini italiani, mediante l’iscrizione alle Asl di domicilio: per domicilio di intende sempre l’indirizzo che viene indicato nella richiesta del titolo di soggiorno. L’iscrizione può essere effettuata in un ufficio o presso uno sportello – chiamato “Scelta e revoca del medico” – dove è possibile anche optare per la scelta del pediatra per i bambini.

Tutti i medici scelti hanno un ambulatorio all’interno del quale devono garantire,

senza alcuna spesa, le visite ai propri assistiti in giorni e orari prestabiliti.

Cosa prevede la nuova ordinanza

La nuova Ordinanza della Protezione Civile dispone inoltre:

  • La creazione di un Comitato per coordinare l’accoglienza dei rifugiati;
  • Il monitoraggio della realizzazione dell’accoglienza, tramite un’attività di vigilanza sulle misure attuate;
  • L’attivazione di collaborazioni dirette con la rappresentanza nazionale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (UNHCR).

L’esenzione del ticket per le spese sanitarie rappresenta, indubbiamente, un aiuto concreto e una mano tesa a una popolazione provata dalla tragedia di una guerra che continua a lasciare morti sul campo: l’accesso alle cure gratuite può sembrare un piccolo aiuto, ma in realtà aiuta le famiglie rifugiate più di quanto possiamo pensare.