Lavoro e protezione temporanea per i profughi ucraini

Da ormai più di sei mesi è scoppiato il conflitto in Ucraina, con l’esercito russo che ha invaso il territorio del Paese confinante. Ovviamente la situazione drammatica ha provocato un esodo massiccio della popolazione civile verso nazioni più sicure, quali Polonia, Germania, Francia e Italia.

A marzo del 2022 il Consiglio dell’Unione europea ha attuato per la prima volta l’adozione della Direttiva 2001/55/CE sulla cosiddetta “protezione temporanea”, appunto a seguito della fuga di milioni di profughi verso i territori dell’Unione europea. Anche l’Italia ha provveduto, tramite una Delibera del Consiglio dei ministri del febbraio 2022, a dichiarare fino a dicembre di quest’anno, lo stato di emergenza per garantire soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale, conferendo poteri al Capo del Dipartimento della protezione civile.

Il mondo del lavoro per i profughi ucraini

Il Capo dipartimento della protezione civile ha emanato l’ordinanza n. 872/2022 con la quale sono state date disposizioni in materia di lavoro per i profughi ucraini, in particolare con la previsione che lo svolgimento dell’attività lavorativa sia consentito anche con la sola presentazione della domanda del Permesso di soggiorno, in deroga alle quote definite dal cosiddetto Decreto Flussi.

È così possibile iniziare l’attività lavorativa fin dalla presentazione della domanda di protezione temporanea, anche se il Permesso di soggiorno non è stato ancora rilasciato.

Modalità di assunzione

I datori di lavoro che avessero intenzione di procedere all’assunzione di un lavoratore ucraino, devono inviare il modello UNILAV di comunicazione obbligatoria di assunzione al Centro per l’Impiego competente online, entro le ore 24 del giorno precedente all’assunzione.

Il modello contiene anche gli obblighi cui il datore di lavoro è tenuto a osservare, tra i quali è previsto anche il pagamento delle spese per il ritorno forzato in patria del cittadino straniero e l’indicazione di un alloggio qui in Italia.

Le stesse regole valgono qualora si volesse assumere il cittadino ucraino come colf, badante o baby-sitter: la comunicazione di assunzione all’Inps è obbligatoria a prescindere dalla durata del contratto e anche qualora il lavoro fosse discontinuo. Tale obbligo è necessario anche in fase di proroga, trasformazione (per esempio da contratto determinato a indeterminato) o cessazione del rapporto lavorativo: va comunicato entro cinque giorni e può essere fatto contattando telefonicamente l’Inps o utilizzando la procedura online.

Nella speranza che il conflitto possa giungere rapidamente a una conclusione, l’Unione europea e l’Italia stanno cercando in ogni modo di aiutare i profughi ucraini, sia dal punto di vista materiale tramite l’accoglienza, che da un punto di vista economico con una facilità di assunzione maggiore da parte dei datori di lavoro.