Vivere in Europa con un permesso soggiorno italiano

Essere in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato dalle Autorità italiane purtroppo non ci dà gli stessi diritti di un cittadino Europeo, a meno che non si abbia un permesso di soggiorno di lunga durata.

Infatti, i cittadini extra UE non possono lavorare o studiare in un altro Paese UE se sono in possesso di un semplice permesso di soggiorno “a tempo determinato”, per più di 3 mesi. I brevi soggiorni sono consentiti per motivi di affari, turismo, brevi corsi di studio, manifestazioni sportive, scientifiche, politiche, religiose e culturali.

Qualora di decidesse di trasferirsi in un altro paese comunitario, il titolare di un permesso di soggiorno “Normale” deve seguire la medesima procedura che dovrebbe seguire un cittadino che non vive in un Paese dell’UE. Quindi, dovrà necessariamente avviare le procedure previste dallo Stato in questione per il rilascio dell’apposito Visto e del successivo permesso di soggiorno.

Per i titolari di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, il sentiero è meno accidentato. Questi cittadini possono liberamente scegliere di trasferirsi, per più di 3 mesi, in un altro Stato UE a patto che dimostrino che vi svolgeranno un’attività lavorativa, subordinata o autonoma oppure un percorso di studi.

Allo straniero viene rilasciato un permesso di soggiorno, a seconda della motivazione della sua permanenza nel suo nuovo Paese di residenza. Del rilascio del permesso da parte del secondo Stato dell’UE, ne viene data comunicazione alle Autorità del Paese che ha rilasciato il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

Il permesso di soggiorno CE viene revocato nel caso in cui il secondo Stato membro rilasci allo straniero il medesimo documento di soggiorno comunque dopo 6 anni di assenza dall’Italia o, ancora, dopo 12 mesi consecutivi di assenza dal territorio UE.