Lavoratori in quarantena: non più a carico dell’INPS
Il 6 agosto, l’INPS ha riferito che l’indennità ai lavoratori che si ritrovano in isolamento a causa Covid-19 non sarà più a suo carico per l’anno 2021, con effetto retroattivo. Questo a causa del mancato stanziamento delle risorse da parte del Governo per questa finalità.
Per quarantena si intende il periodo di 10 giorni, ormai 7 per i soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale, che sono tenuti all’isolamento obbligatorio a seguito di contatto con un soggetto affetto dal virus. In questo caso, l’assenza dal lavoro era considerata malattia e ai soggetti coinvolti viene riconosciuta l’indennità da quarantena.
Questa tutela però, non spetta ai coloro che fanno un lavoro tale che permetta di lavorare da remoto, nella modalità di smart working.
Lavoratori in isolamento quest’anno
Quindi, i lavoratori che si sono ritrovati a fare un periodo di isolamento dell’inizio dell’anno 2021, anche se con regolare certificato medico, rischiano di vedersi decurtato lo stipendio oppure sarà il datore di lavoro a farsi carico delle spese per l’erogazione dell’indennità.
Contatti a basso rischio
La circolare del Ministero della Saluto dell’11 agosto 2021 stabilisce i casi di contatto a “basso rischio” che potrebbero permettere ai cittadini di non sottoporsi all’isolamento obbligatorio. Può essere considerato “contatto a basso rischio” se rientra in alcune casistiche come ad esempio: contatto diretto con un caso COVID-19 ad una distanza inferiore a 2 metri per meno di 15 minuti, persona che si è trovata in ambiente chiuso o ha viaggiato con un caso COVID-19 per meno di 15 minuti.
L’indennità sarà comunque garantita ai lavoratori fragili, ovvero coloro che sono in possesso di certificazione di condizioni di rischio della salute. La loro quarantena viene equiparata al ricovero ospedaliero.